Quando Antonio dovette pensare al nome dell’azienda agro-forestale cercò di conciliare le intenzioni produttive e quelle didattiche. Il nome si ispira alla nostra dedizione per la castagna: il riccio di castagna, seppur l’identificazione nel piccolo animaletto del sottobosco, il riccio, ci fa simpatia ed onora la nostra altra sfaccettatura di laboratorio polifunzionale in collaborazione con scuole ed associazioni. La castagna ci ha accompagnato sin da quando eravamo piccoli, fa parte dei nostri ricordi e della nostra realtà. Il marroncino di Melfi infatti, ottimo per i marrons glacés e piatti della cucina locale rappresenta una fase dell’anno particolarmente viva e caratteristica per la zona e per tutte le famiglie che la vivono. Con i nostri 8 ettari di castagneto ci dedichiamo alla raccolta e trasformazione in struttura per servire piatti gustosi a tutti i golosi.

Altra passione che ci coinvolge è quella del tartufo.

DALLA TERRA ALLA TAVOLA

Passeggiare tra querce, faggi, noccioli dove si possono udire solo i rumori della natura, lontano dalla città e dai centri abitati, insieme ad uno degli amici più cari che si può avere: il cane. In compagnia di quest’ultimo, con tanta pazienza, si va alla ricerca di uno dei prodotti più particolari, misteriosi e pregiati che la terra può offrire: il tartufo. Questa, in sintesi, è una delle attività più belle e praticate in Italia e non solo, la cosiddetta caccia al tartufo.

Ovviamente la caccia al tartufo richiede tempo e molta molta pazienza. Per prima cosa, fin da quando è cucciolo, il cane va addestrato a migliorare il suo fiuto per trovare questi preziosi funghi ipogei, che risiedono per diversi centimetri al di sotto della terra in concomitanza con specifici alberi. Questo lavoro di squadra ci permette di degustare squisite pietanze ed offrirle ai nostri ospiti sulle nostre tavole.